Cosa sono gli HMO 3'SL e 6'SL?
Gli HMO sono costituiti da 5 diverse molecole (glucosio, galattosio, N-acetil-glucosamina, fucosio e acido sialico), combinate tra loro in modo diverso, così da generare più di 200 HMO identificati ad oggi. Questi zuccheri, caratteristici del latte materno, sono presenti in quantità importanti, visto che rappresentano il terzo componente solido del latte materno, dopo il lattosio ed i grassi.
Il latte materno rappresenta la nutrizione ideale per i lattanti ed è associato a benefici per la salute a breve e lungo termine.
L'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) raccomanda l'allattamento al seno esclusivo durante i primi 6 mesi di vita, continuato fino a 24 mesi o oltre, con un'adeguata alimentazione complementare.
Negli ultimi anni la ricerca sul latte materno si è concentrata su alcuni componenti bioattivi, tra cui i cosiddetti HMO (Human Milk Oligosaccharides), cioè gli oligosaccaridi del latte materno.
Questi zuccheri, caratteristici del latte materno, sono presenti in quantità importanti, visto che rappresentano il terzo componente solido del latte materno, dopo il lattosio ed i grassi.
Gli HMO sono costituiti da 5 diverse molecole (glucosio, galattosio, N-acetil-glucosamina, fucosio e acido sialico), combinate tra loro in modo diverso, così da generare più di 200 HMO identificati ad oggi.
A seconda della loro composizione, è possibile distinguere 3 famiglie all'interno della categoria degli HMO.
Queste tre famiglie sono rappresentate da una prima famiglia di HMO detti neutri, caratterizzati dalla presenza di uno zucchero particolare, il fucosio, da una seconda famiglia di HMO ancora neutri, ma che non contengono il fucosio, ed infine, da una terza famiglia di HMO detti acidi, che contengono acido sialico.
All'interno di quest'ultima famiglia, il 3’ sialil-lattosio (3’SL) e il 6’sialil-lattosio (6’SL) sono tra i più rappresentativi dal punto di vista quantitativo.
Anche gli HMO con acido sialico, come gli altri HMO, sono stati studiati per valutare il loro effetto sul sistema immunitario, oltre che sul microbiota e sulla funzione intestinale. Si è però ipotizzato che possano avere un ruolo anche per lo sviluppo del cervello e di conseguenza della funzione cognitiva.
Nell’uomo, infatti, il valore massimo di concentrazione di acido sialico si registra proprio nel cervello, dove contribuisce alla trasmissione neuronale e nel lattante l’ unica fonte di acido sialico, nei primi mesi di vita, è rappresentata dal latte materno.
Per investigare questa ipotesi, sono stati condotti alcuni studi preliminari (preclinici) che hanno mostrato una prima associazione tra HMO con acido sialico e sviluppo neutro-cognitivo.
La ricerca prosegue e nuovi studi potranno indagare ulteriormente questa associazione e chiarire il meccanismo di azione.
Con il progredire della ricerca nutrizionale, inoltre, prosegue l'avanzamento delle tecnologie per la produzione di alimenti destinati ai lattanti e bambini nella prima infanzia, da utilizzare, su indicazioni del Pediatra, quando il latte materno non è disponibile
Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di moderne biotecnologie, è stato possibile realizzare degli oligosaccaridi di sintesi, con la stessa struttura chimica degli HMO.
Questi zuccheri, non derivando dal latte materno, sono chiamati HiMO (Human identical Milk Oligosaccharides), come definito dall’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare).
Ad oggi, nei latti formulati possono essere utilizzati diversi HiMO, caratterizzati da un elevato profilo di sicurezza, tra cui il 2’FL, il DFL, l’LNT, il 3’SL ed il 6’SL.
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