Lo sviluppo psicomotorio del bambino e i suoi progressi
Quando il mio bambino sorriderà? E quando parlerà? Quando mangerà da solo col cucchiaino? Quando camminerà? Quali sono le sue "prime volte" da non perdere?
Se pensavi che i bambini "se la prendessero comoda" per mesi, leggi qui di seguito. Ogni mese (addirittura ogni giorno!) porta con sé una serie di novità e progressi inediti. I genitori, fieri del loro piccolo, non si stancano mai di meravigliarsi delle sue capacità "in-cre-di-bi-li". Ma che preoccupazione quando una delle tappe fondamentali dello sviluppo (imparare a parlare, a camminare, a farla nel vasino, a mangiare da solo...) tarda ad essere acquisita rispetto ai figli degli amici! Oppure quando il piccolo si rifiuta di mangiare frutta e verdura! Tutto questo rientra nello sviluppo psicomotorio del bambino.
Come e perché un bambino farà i suoi primi sorrisi e versetti, starà seduto, camminerà, ecc.?
Bisogna innanzitutto sapere che il bambino naturalmente prova il desiderio di scoprire il mondo, di diventare autonomo. Tutti i sensi collaborano a questa esplorazione: l'udito, l'olfatto, il tatto, il gusto e la vista non funzionano ognuno per conto proprio, Anche se alcuni sensi, come l'olfatto, l'udito e il gusto, sono più sviluppati sin dalla nascita e addirittura nella vita uterina. Le "prime volte" non sono legate a un solo fattore, ma sono il risultato di un insieme di progressi.
A partire da che età il piccolo riconoscerà i volti?
La vista è il senso che si sviluppa per ultimo. A 2 mesi il piccolo riesce solo a vedere la forma tonda della testa e gli occhi. Reagisce agli stimoli e riconosce realmente solo sua madre, dall'odore e dal suono della sua voce. A questo stadio il bambino vivrà diverse "prime volte" quasi simultaneamente: reagisce agli stimoli con il “sorriso sociale”, muove la testa a destra e a sinistra per guardare il mondo che lo circonda. A 3 mesi riesce finalmente ad identificare il viso dei suoi cari.
Perché verso i 3 mesi i piccoli afferrano tutto quello che capita loro a tiro?
All'inizio è un caso! Il bambino afferra un oggetto senza volerlo e così scopre qualcosa che rivoluziona il suo mondo: le sue mani entrano nel suo campo visivo! La mano può chiudere le dita attorno a un oggetto! Da qui la necessità di stimolare il bambino affinché capisca di quale straordinario potere è dotato.
Quando è possibile dargli il suo primo assaggio di pappa?
Tra i 4 e i 6 mesi lo sviluppo della motricità della bocca precede lo spuntare dei primi dentini. Un tempismo perfetto! Sarà il pediatra a indicare il momento più opportuno per iniziare le prime esplorazioni alimentari.
Cosa spinge i piccoli a incominciare a camminare?
Ciò che motiva i bambini a camminare per la prima volta, come anche per il resto, è la volontà di essere autonomi e di imitare i genitori.
Fra i 6 e i 10 mesi il piccolo si mette a pancia in giù, poi sta seduto da solo (verso i 7 mesi) riuscendo a mettere le mani avanti quando perde l'equilibrio. Verso i 10/11 mesi incomincia a spostarsi stando in piedi e appoggiandosi ai mobili, alle ringhiere, ecc.
Poi migliorerà le sue prestazioni psicomotorie facendo dieci conquiste fondamentali:
- strisciare,
- gattonare,
- camminare,
- correre,
- saltare,
- arrampicarsi,
- portare,
- tirare,
- spingere,
- lanciare.
Cosa spingerà il piccolo a pronunciare la sua prima parola?
L'apprendimento del linguaggio nei bambini dipende dalle sue facoltà e dal contesto. Un bambino che ha appena avuto una sorellina o un fratellino tarderà a parlare più in fretta. Un altro invece parlerà come un libro stampato a 18 mesi.
In media le tappe sono:
- Verso i 15 mesi pronuncia le prime parole, come "pappello" per dire il cappello di papà. Questa parole le capiscono solo i genitori o addirittura solo la mamma. L'emozione è intensa a ogni parola pronunciata perché è la dimostrazione dell'esistenza di una vera interazione fra il piccolo e i suoi cari.
- A 24 mesi, il piccolo fa delle frasi con soggetto e verbo e utilizza l'"io" e il "tu".
- A 3 anni dispone di un vocabolario di circa 250 parole e parla in prima persona. È la qualità della comunicazione con i genitori che incita il bambino a parlare. A questo proposito bisogna sottolineare l'importanza del momento del pasto per l'apprendimento del linguaggio: più questi momenti sono ricchi di scambi verbali, più il piccolo imparerà a parlare mentre assapora il suo pasto.
Quali giochi proporgli per accompagnarlo nello sviluppo e aiutarlo a fare progressi?
È inutile fargli bruciare delle tappe, perché ogni bambino ha un ritmo tutto suo. Per accompagnare i suoi progressi consiglio, ad esempio, di raccontargli fin dalla nascita ciò che accade attorno a lui e di farlo parlandogli vicino al viso, affinché vi veda bene.
Verso i 3 mesi, ha bisogno di una sdraietta il più semplice possibile, perché un comfort eccessivo nuoce alla sua necessità di liberare le spalle. A quest'età adora le giostrine da lettino, i sonaglini leggeri pieni di buchi in cui infilare le dita.
A partire dai 5/6 mesi, la palestrina risponde alla sua voglia di compiere i primi spostamenti.
Intorno ai 12 mesi, il carrellino primi passi lo aiuta ad acquisire sicurezza in se stesso per camminare. Il "girello"andrebbe evitato poiché causa un cattivo appoggio del piede e dà al bambino una mobilità non controllata, quindi pericolosa. Questa è anche l'età ideale per i giochi d'incastro e d'imitazione come le pentoline, le bambole, ecc.
Verso i 15/18 mesi, è interessante proporgli delle matite, un pennello e degli acquerelli. Senza dimenticare una cosa che viene troppo spesso lasciata da parte: le filastrocche per fare la conta, che insegnano al piccolo a contare con le mani e ne sviluppano l'immaginazione. Fino ai 3 anni del bambino i giochi devono stimolare la tonicità, l'agilità e la creatività.
Lo sviluppo psicomotorio del bambino dipende anche dalla sua alimentazione?
La scoperta della bocca a 5 mesi, considerata come il sesto senso, permetterà di raggruppare tutte le acquisizioni fatte mediante gli altri 5 sensi. A partire da questa base di conoscenze il bambino proseguirà nel suo sviluppo psicomotorio e costruirà la sua identità. Da qui l'importanza di incominciare la diversificazione alimentare, variando costantemente le consistenze, i colori, le forme e i gusti. Un'alimentazione sana ed equilibrata è anche basilare per l'evoluzione della mobilità: il sovrappeso infatti ostacola e limita i movimenti, dunque le conquiste essenziali dello sviluppo psicomotorio del piccolo.
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