Calcio e vitamina D nella crescita di un bambino: perché sono importanti
Il calcio e la vitamina D sono fondamentali per garantire una corretta crescita nei bambini. Diventa pertanto importante conoscere gli alimenti che li contengono per offrire un’alimentazione bilanciata ai propri bambini.
Il calcio nei bambini
Il calcio è il quinto elemento più abbondante nel corpo umano, dove rappresenta circa l’1-2% del peso, e il 99% del calcio si trova nello scheletro e nei denti. Nelle ossa il calcio, oltre a svolgere un ruolo strutturale, costituisce un’importante riserva per il mantenimento della concentrazione di calcio nel sangue, utile per funzioni specifiche come la trasmissione dell’impulso nervoso, la contrazione muscolare, la moltiplicazione delle cellule.
Il processo di mineralizzazione, alla base dello sviluppo e del mantenimento delle ossa, dipende da fattori genetici e meccanici, ma anche dalla disponibilità di calcio: questo processo può avvenire correttamente solo se le concentrazioni di calcio (e di fosforo) rientrano nei parametri di normalità.
Durante l'infanzia e l'adolescenza, il tessuto osseo va incontro a continui processi di rinnovamento e accrescimento: la quantità di tessuto minerale osseo presente alla fine dell’accrescimento è chiamata “picco di massa ossea” e viene raggiunta intorno ai 16-18 anni nelle femmine e intorno ai 20-22 nei maschi. Il picco di massa ossea rappresenta il valore massimo di massa ossea ed è importante garantirne il raggiungimento, perché negli anni a venire la massa ossea è destinata a diminuire, più o meno lentamente.
Il ruolo fondamentale del calcio nella crescita
E’ necessario assumere calcio in dosi adeguate per raggiungere il corretto picco di massa ossea (secondo le proprie potenzialità genetiche) e gli studi più recenti confermano che il raggiungimento del picco di massa ossea richiede un adeguato apporto di calcio nell’infanzia, nell’adolescenza e all’inizio dell’età adulta. Per questo, durante l’infanzia e l’adolescenza il fabbisogno di calcio è maggiore.
In base ai LARN (revisione del 2012), il fabbisogno giornaliero di calcio nei bambini di 1-3 anni è di 700 mg, 4-6 anni è di 1000 mg, 7-10 anni 1100 mg mentre negli adolescenti è di 1300 mg.
(LARN- Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana Revisione 2012. Documento di sintesi per il xxxv Congresso Nazionale SINU. Bologna, 22-23 ottobre 2012).
Il corretto sviluppo osseo richiede anche un apporto adeguato di fosforo e, in particolare, il rapporto ideale calcio fosforo della dieta deve essere almeno superiore a 1.
Indagini epidemiologiche condotte sia in Italia che in Europa hanno evidenziato che l’apporto di calcio giornaliero risulta spesso inferiore ai livelli di assunzione raccomandati, soprattutto a partire dall’età scolare. L’assorbimento e l’utilizzo del calcio dipendono in gran parte dalla presenza degli alimenti assunti con la dieta. In una dieta equilibrata, circa il 20-30% del calcio viene assorbito. I livelli più elevati di assorbimento sono stati osservati per i prodotti lattiero-caseari e cavoli-broccoli (30-40%). Minore è l’assorbimento dai legumi (15-20%) e molto basso quello dagli spinaci (solo il 5%).
In generale, l'assorbimento intestinale del calcio è favorito dalla presenza nello stesso pasto di vitamina D. Anche le acque possono contribuire all’apporto alimentare di calcio, nelle acque più ricche di calcio la biodisponibilità è elevata (37%).
La vitamina D nei bambini
La quasi totalità di vitamina D viene sintetizzata direttamente dall’individuo mediante l’esposizione alla luce solare (sintesi endogena) .
Gli alimenti contenenti buone quantità di vitamina D sono pochi e, in generale, non molto amati dai bambini:
- pesce: in particolare pesci grassi come il salmone oppure l’olio di fegato di merluzzo
- uova: in particolare il tuorlo
Alcune ricerche recenti hanno messo in evidenza un “ritorno” del deficit di vitamina D anche in paesi occidentali. Per questo è fondamentale il ruolo svolto dagli alimenti arricchiti, come ad esempio i latti formulati nel 1° anno di vita (in mancanza del latte materno), i latti di crescita per i bambini dai 12 ai 36 mesi e le farine di cereali per la prima infanzia.
In questi ultimi anni si è assistito ad un aumento dell‘attenzione verso la vitamina D perché alcuni studi hanno sottolineato come la vitamina D sia coinvolta non solo metabolismo calcio-fosforo,per la salute dell’osso, ma anche in altri campi. Ad esempio, diverse pubblicazioni sottolineano il ruolo di questo micronutriente per la regolazione della risposta immunitaria.
Per questo, dovrebbe essere considerata la possibilità di completare la dieta con una supplementazione, quando il pediatra lo ritiene necessario, nei bambini dall’infanzia all’adolescenza e, a maggior ragione, nei gruppi a rischio (ad esempio, in coloro che si espongono molto poco alla luce del sole oppure in coloro che hanno la pelle scura).
Un’alternativa potrebbe essere l’assunzione della vitamina D attraverso cibi arricchiti, ma rimane prioritario spronare i bambini a seguire una dieta varia ed equilibrata ed uno stile di vita sano sin dai primi anni di vita.
Dott.a Elvira Verduci,
Ricercatore Universitario Pediatra,
Dipartimento Scienze della Salute, Ospedale San Paolo Università di Milano
Bibliografia
LARN- Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana Revisione 2012. Documento di sintesi per il xxxv Congresso Nazionale SINU. Bologna, 22-23 ottobre 2012.
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