Le prime parole e il linguaggio del neonato
Sentire il mio piccolo pronunciare la sua prima parola... solo a pensarci mi vengono ancora i brividi! Come accompagnarlo al meglio in questa evoluzione?
Le prime tappe per l'acquisizione del linguaggio del neonato
Il tuo bimbo ci metterà tre anni per passare dai vocalizzi all'adorabile lallazione "aguh, aguh" e poi dalle prime parole, alle frasi con soggetto, verbo, complemento. In questo lasso di tempo farai come tutti i genitori del mondo: prima sarai estasiata dai suoi "aguh, aguh", poi diverrai un'esperta del suo linguaggio in codice e in fine resterai letteralmente incantata dai progressi del tuo piccolo tesorino. Ecco un diario in cui trovi tutte le principali tappe dell'acquisizione del linguaggio.
Vocalizzi e lallazione del neonato
Appena nato il piccolo ha già una voce da tenore! Te ne accorgi quando piange e riconosci la sua voce fra quelle di tutti gli altri neonati. I suoi primi vocalizzi sono gli stessi per tutti i neonati del mondo: solo vocali! Tuttavia il piccolo incomincia a memorizzare la sua lingua madre. Di qui l'importanza di parlare in modo intellegibile al piccolo sin dalla nascita. A partire dai 3 mesi il piccolo scopre il piacere dei suoni e della lallazione. Normale! Il suo cervello organizza le aree dedicate alla comprensione verbale e quelle dedicate al linguaggio.
Le lallazioni fra i 6 e gli 8 mesi
Così i suoni si accompagnano alle prime mimiche e ad un linguaggio corporeo carico di senso. Grida di gioia sorridendo, pronuncia un accenno di "unghé" con il viso imbronciato, emette un "aguh" di sazietà dopo una buona poppata, piange gesticolando in tutti i sensi... Niente paura, imparerai pian piano a decodificare il suo linguaggio corporeo, i suoni della lallazione e i suoi pianti! Verso i 6/8 mesi il piccolo capisce qualcosa che gli cambierà la vita! Quando lui "parla" i suoi genitori gli rispondono. D'accordo: per il momento non afferra ancora il senso delle parole, ma è diventato un professionista della lallazione. L'importante è che abbia compreso il principio d'interazione. L'identificazione del senso e delle parole avviene pian piano nel suo cervello.
Fra gli 8 e i 12 mesi: l'età delle prima parole
Ci siamo, il piccolo è capace di esprimere un'intenzione. A partire da questo momento, è sulla giusta via per comunicare. È l'età dei primi "papà" e "mamma". Allora, chi sarà il primo? Sappi che per stimolare il piccolo, è importante parlargli nominandogli le situazioni e gli oggetti fin dall'inizio. Lui infatti registra tutto! Prima 5, poi 12 e presto 100 parole... il suo vocabolario si arricchisce!
Da 1 anno a circa 20 mesi: il piccolo comincia a parlare
Il bambino inizia utilizzando delle parole molto semplici ed efficaci ("finito", "no", "ancora"...) le quali indicano dei cambiamenti di situazione. Il bambino ripeterà anche i suoi suoni onomatopeici preferiti (brum-brum, miao...). Le parole come "bua", che designano uno stato e la sua soluzione, fanno la loro comparsa. Per il momento il tuo bimbo capisce più di quanto non parli. Puoi incoraggiare i suoi progressi guardando dei libri illustrati insieme a lui o, ad esempio, cantandogli delle filastrocche e soprattutto continua a parlargli normalmente! È il miglior modo di arricchire il suo vocabolario e di stimolare la sua curiosità.
Parole, frasi: il dialogo fra te e il tuo bambino
I 2 anni segnano l'esplosione del linguaggio! O meglio, in media è così... ma ci sono bambini che impiegheranno più tempo. A quest'età il piccolo impara una nuova parola al giorno, e quando parla ne usa una valanga! Nomina le cose per quel che sono e s'interessa al pensiero degli altri, non solo al suo. Il suo dizionario personale si arricchisce e, molto semplicemente, il bambino incomincia a parlare per comunicare. Approfittane per raccontargli delle storie e parlargli dell'ambiente che lo circonda: il piccolo è diventato avido di scoperte! Fra i 2 e i 3 anni le parole si associano fra loro, una vera scoperta per il vostro bimbo! Spesso utilizza il verbo a inizio frase, prima dei pronomi e degli articoli. Ora dice "io", anche se ha coscienza della sua individualità già da diverso tempo.
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